BMW X1: il brutto anatroccolo diventa un magnifico cigno
La rivoluzione in casa BMW ha avuto inizio: la seconda serie del Suv bavarese ora sembra avere tutte le carte in regola per contrastare le “Big” X3, X4, X5 e X6. Se il piccolo Suv bavarese sembra essere destinato a far tremare le gambe ai “giganti”, è tutto merito dell’audace restyling operato dai progettisti BMW, fra i quali spicca l’avanzato comparto tecnologico e il pianale modulare UKL.
Non cambiano le dimensioni, ma il design sì. Identico discorso per la trazione, ora anteriore e anche il passaggio a quella integrale. Cambiamenti che le donano un appeal unico per una nuova fascia d’utenza.
E la tecnologia? All’interno del piccolo Suv bavarese la multimedialità fa la parte del leone. Connessioni rapide e veloci ed interattività, come abbiamo già avuto modo di apprezzare su vetture come Gran Tourer e Serie 2 Active Tourer. Tutte le versioni della X1 dispongono di un sistema che comprende schermo da 6,5 pollici, raio, Bluetooth, prese Usb e Aux- in compatibili con iPod.
Cambia il design, ma anche l’anima: la BMW X1 è molto più SUV rispetto al passato. Una “rivoluzione spirituale” in gran parte dovuta al pianale modulare UKL, il medesimo adottato sulla nuova generazione MINI e sulle già citate BMW Serie 2 Active Tourer e Gran Tourer.
E’ innegabile infatti che nonostante si adatti alla perfezione al traffico cittadino, le sue rivelino un’anima da vera offroad, così come le sue dimensioni. A crescere è soprattutto l’altezza, ora pari a ben 1.598 millimetri (+53 millimetri). Nessun cambiamento per quanto riguarda larghezza (1,821 millimetri), mentre la lunghezza (4,439 millimetri) si riduce sensibilmente.
Eppure, nonostante ciò migliora anche il comfort e l’abitabilità interna, a tutto vantaggio di guidatore e passeggeri. Merito di motore e cambio trasversali. Aumenta anche la capienza del bagagliaio, passata ora a 505 litri. Per quanto riguarda il design, la plancia fa il verso a quella della Serie 2 Active Tourer, ma resta il tratto distintivo della BMW delle generazioni precedenti.
Trazione integrale XDrive o trazione anteriore? L’introduzione del pianale modulare UKL ha finito per ribaltare lo schema precedente mettendo in serio imbarazzo gli automobilisti al momento dell’acquisto: quale trazione scegliere? L’introduzione di piattaforma e propulsori modulari hanno permesso di ridurre drasticamente i consumi.
Per quanto riguarda quest’ultimi, downsizing e sovralimentazione sono ora i nuovi imperativi. Risultato? I propulsori a 3 cilindri fanno la loro comparsa anche sotto al cofano della X1. Le versioni 18i (benzina da 136 cavalli ) e 16d (diesel da 116 cavalli) sono le uniche disponibili esclusivamente con le due ruote motrici. E la 18i costituisce l’unica alternativa a benzina. La restante parte è rappresentata dal 2 litri turbodiesel, disponibile nelle declinazioni 18d (150 cavalli), 20d (190 cavalli ) e 25d (231 cavalli ) con cambio manuale a 6 rapporti o in alternativa cambio automatico a 8 rapporti.
La XDrive 25D rappresenta il top di gamma. Nel corso della nostra prova su strada abbiamo avuto modo di testare la versione Sport dotata di cerchi da 18 pollici, proiettori a LED, volante con rapportatura variabile, sedili sportivi e alcune delle funzionalità telematiche del Connected Drive pack.
L’interno dell’abitacolo oltre a presentare un’invidiabile luminosità è anche molto spazioso. Come se non bastasse i sedili sopraelevati garantiscono una visuale perfetta. Chi siede sui sedili anteriori si trova 4 centimetri più in alto rispetto al passato. Va ancora meglio ai passeggeri posteriori, che guadagnano altri 2 centimetri per un totale di +6. Senza contare che chi siede dietro può disporre anche di 4 centimetri in più di spazio per le gambe. Centimetri che possono divenare 7 scegliendo il divano scorrevole (disponibile come optional).
E su strada? Nonostante l’aumento di dimensioni, il piccolo Suv bavarese assicura un’invidiabile tenuta di strada. Reattiva ed agile, al punto da poter essere paragonata ad una vera sportiva, è in grado di assicurare anche un comfort invidiabile.
Il 4 cilindri modulare turbodiesel da 2 litri è in grado di garantire ottime performance e allo stesso tempo consumi piuttosto contenuti. Niente male per una vettura in grado di avere una spinta continua fino a 5.000 giri senza cedimenti. La trasmissione automatica a 8 marce dà ottimi responsi in quanto piuttosto morbida nelle cambiate e rapida quando serve.
Formidabile il sistema elettronico Performance Control che va a simulare l’effetto di un differenziale autobloccante, disponibile di serie su tutte le versioni. Esso va a regolare la distribuzione di coppia sull’avantreno al fine di ridurre il sottosterzo e agevolare il mantenimento di traiettorie pulite in curva. Fra le dotazioni presenti su tutte le versioni troviamo anche il selettore della modalità di guida, che consente di scegliere fra le configurazioni Eco Pro, Sport e Comfort.