Lamborghini Huracàn Spyder Lp 610-4: arriva l’uragano!
La casa automobilistica del Toro è pronta a stupire appassionati ed addetti ai lavori con la nuova Lamborghini Huracàn Spyder Lp 610-4, un “uragano” con una potenza di 610 cavalli pronto ad abbattersi sul mercato dell’auto, presentato di recente al Salone Internazionale dell’Automobile di Francoforte.
Via il tetto: la versione aperta della vettura italiana abbina alla perfezione la potenza e le performance della coupé e le intense emozioni offerte dalla guida “open air”. Grazie alla mancanza del tetto, il rombo del poderoso V10 sembra ancora più potente. Niente più filtri: 10 cilindri di potenza posizionati appena una spanna dietro la schiena del conducente.
I fortunati guidatori della Lamborghini Huracàn Spyder Lp610-4 ora sono finalmente liberi di ascoltare la rumorosa melodia del propulsore, potente ed intenso come un uragano.
La casa automoblistica del Toro non poteva dare risposta migliore a coloro che avevano criticato la versione coupé della Supercar, reputata troppo “civile”: un vero e proprio tornado è pronto ad avvolgere i loro capelli: questa nuova roadster è pronta a prendere lo scettro della coupé data alla luce 18 mesi fa, da cui riprende il motore 5.2 aspirato dotato di una potenza da 610 cavalli, abbinato al cambio robotizzato a doppia frizione e alla trazione 4×4.
Squadra che vince non si cambia? Anche abitacolo e carrozzeria restano le stesse, nonostante ciò le novità ci sono eccome. Quella che balza maggiormente agli occhi è sicuramente la capote, in tela: si apre autonomamente in appena 17 secondi ed è possibile aprirle anche quando la vettura si trova in movimento (a patto di non superare i 50 chilometri orari).
Notevolissime anche le appariscenti pinne nere a scomparsa, che fuoriescono dalla vettura ogni qualvolta il tetto si ripiega per scomparire in un vano posto sul retro dell’abitacolo. Collocate dietro i poggiatesta, si collegano con quelle sopra al cofano motore e vanno ad indirizzare i vortici d’aria mediante un canale integrato. Risultato?
Un’aerodinamica perfetta. Ovviamente non vanno a rimpiazzare il roll-bar, formato da due barre nascoste all’interno della carrozzerie che nel caso di ribaltamento fuoriescono dalla stessa per salvaguardare l’incolumità dei passeggeri.
Record di vendite in arrivo? Stando a quanto fatto trapelare dai vertici della casa automobilistica del Toro, con il lancio questo nuovo modello l’obiettivo è quello di superare il record di vendita della Gallardo Spyder, la convertibile del costruttore emiliano più venduta in assoluto: ben 4350 esemplari dal 2006 a tutt’oggi. Un sogno pronto a diventare realtà grazie alle numerose richieste oltreoceano (non mancano anche le richieste dal “vecchio continente”).
Configurazione fai da te: ad ognuno la sua! Ampissima la possibilità di scelta, ce ne per tutti i gusti: la strumentazione digitale si trova nell’ampio schermo da 12.3 pollici. Le informazioni possono essere visualizzate nei modi più diversi (a sinistra troviamo il contagiri e la mappa del navigatore).
Preziosi dettagli: realizzati con cura certosina. La plancia è lineare, dietro la sottile console sospesa troviamo un portaoggetti. Veramente confortevoli i sedili grazie ai poggiatesta integrati negli schienali e l’area intorno alle spalle estremamente avvolgente.
Prodigi della geometria: all’interno dell’abitacolo biposto è il motivo dell’esagono a farla da padrone. Casualità? No, un omaggio alla Marzal, la Lamborghini del 67 divenuta un vero e proprio cult: il motivo dell’esagono viene ripetuto nella forma del cruscotto, dei diffusori del climatizzatore e del coperchio rosso posto alla base della console a protezione del tasto per l’avviamento del propulsore.
All’avanguardia il manettino nel volante (anch’esso in tinta rossa), dal quale è possibile selezionare rapidamente 3 diverse modalità di guida: strada, corsa e sport.
Tra le “chicche” prerogativa dell’ultimo gioiellino della casa del Toro segnaliamo il tasto tra i sedili che permette di aprire e chiudere rapidamente la capote e disporre verticalmente il lunotto. Notevole anche il logo Huracàn Spyder (si sa, anche l’occhio vuole la sua parte) personalizzabile a piacere in base al proprio gusto.
Sorprese finite? Assolutamente no: nonostante la meccanica sia la stessa della coupè, la versione Spyder della Huracàn è in grado di garantire consumi più contenuti. Un risultato reso possibile grazie alla possibilità di disattivare una delle due bancate del V10 (nel 2016 la medesima soluzione sarà resa disponibile anche per la versione coupé).
Consumi contenuti resi possibili anche dalla relativa leggerezza della supercar, il cui telaio è stato realizzato in fibra di carbonio e alluminio. Una scelta indovinata, specialmente se si pensa che questa struttura garantisce una rigidità torsionale superiore del 40% rispetto alla Gallardo Sypder.
Eppure siamo di fronte ad una supercar con 610 cavalli di potenza, in grado di sfrecciare da 0 a 100 chilometri orari in appena 3.4 secondi e raggiungere una velocità di punta pari a 324 chilometri orari. A rendere più agevole la guida ci pensano gli inediti contenuti tecnici del MY 2016, fra cui spiccano la tecnologia ‘cylinder on demand’ abbinata al sistema Stop & start’, e la nuova trazione integrale a controllo elettronico.
Esclusivo e complesso lo stile: vista dall’alto, è possibile ammirare un complesso gioco di spigoli e linee tese: la griglia a lamelle nere che si trova nella coda rende più agevole la fuoriuscita dell’aria calda dal vano motore.
Conclusioni? Qualità elevatissima, performance di livello assoluto, tecnologia innovative, design dalle linee accattivanti, invidiabile comfort: gli uomini della casa del Toro hanno fatto veramente un lavoro impeccabile. Purtroppo per mettere le mani su questo gioiellino i fortunati acquirenti dovranno aspettare la primavera del 2016.