Porsche Cayman 3.8 GT4: 385 cavalli per galoppare in pista
A chi non piacerebbe “sfrecciare” a bordo di una 911 GT3 in scala ridotta, in grado di garantire emozioni forti ed autentiche come una vera auto da corsa? I guidatori provetti amanti delle folli velocità non possono lasciarsi sfuggire la Porsche Cayman 3.8 GT4: 385 cavalli di potenza per dominare l’asfalto!
I numeri sono sicuramente dalla parte della vettura tedesca. Basti pensare che sull’ostico tracciato di Nurburgring, da sempre famoso per le sue tante curve e i continui saliscendi, ha stabilito un tempo di 7’40”. Un tempo in grado di far impallidire chiunque: ecco perché la più prestazionale delle “piccole” coupé della casa automobilistica tedesca rappresenta un sogno ad occhi aperti per i “puristi”: è provvista esclusivamente di cambio manuale a 6 marce, l’impianto frenante è maggiorato (in via opzionale è possibile dotarla di uno carboceramico), niente turbo, l’assetto è ribassato di 3 centimetri e la trazione è posteriore.
Balza subito agli occhi il legame con la GT3, la più “corsaiola” delle 911: gran parte dell’aerodinamica, sospensioni ed avantreno provengono da quest’ultima. Identico anche il valore della deportanza generata dal sottoscocca e dalla carrozzeria al raggiungimento di velocità considerevoli. Il diffusore posteriore e gli appariscenti spoiler non sono destinati esclusivamente a “far scena”.
Fenomenali anche i pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 (245/35 sul frontale e 295/30 al posteriore), montati su cerchi in lega da 20 pollici, in grado di valorizzare appieno il performante propulsore del bolide tedesco e garantirgli tutta la stabilità di cui necessita. Risultato?
Un’estetica invidiabile, massimo grip un’inarrestabile potenza: all’auto teutonica bastano solo 4.4 secondi per raggiungere i 100 chilometri orari da ferma. Strabiliante anche la velocità massima, pari a ben 295 chilometri orari. E per chi non si accontenta di tanta potenza?
Per loro la casa automobilistica teutonica ha pensato ad irresistibili optional come il pacchetto Sport Chrono, caratterizzato dalla presenza del tasto Sport+ supporti del propulsore attivi e cronometro nella plancia, telemetria in grado di trasferire in tempo reale i dati ad uno smartphone e una batteria più leggera di ben 13.5 chili rispetto a quella normalmente montata di serie.
Irresistibili anche gli interni. All’interno dell’abitacolo della Cayman GT4 troviamo di serie i sedili rivestiti in pelle con regolazione elettrica dello schienale sia in altezza che in longitudine. Notevole anche la plancia, realizzata con materiali plastici di qualità elevata.
Chi lo desidera ha la possibilità di arricchire l’equipaggiamento di serie con elementi in carbonio, pelle ed alluminio. E’ inoltre possibile possibile richiedere la mancata installazione dell’impianto audio e del climatizzatore, un’opzione particolarmente gradita alle anime più “sportivegianti” che prediligono una vettura più leggera per ottenere migliori performance su strada.
Un altro “trait d’union” fra Porsche Cayman GT4 con la 911 Carrera è rappresentato dal propulsore aspirato, caratterizzato dalla consueta architettura a 6 cilindri boser. La differenza sostanziale sta nella potenza (- 15 cavalli rispetto a quest’ultima), tuttavia la coppia massima non ha nulla da invidiare (420 Nm). Da segnalare anche la distribuzione con fasatura, la lubrificazione a carter secco.
Eppure, nonostante l’impostazione “corsaiola” del bolide tedesco, il comparto tecnico del veicolo è caratterizzato dalla presenza di supporti alla guida come il torque vectoring ed il controllo di stabilità, che consentono di distribuire adeguatamente la coppia fra le ruote motrici sfruttando appieno i freni ed agevolando il lavoro del differenziale autobloccante automatico.
La “ciliegina sulla torta” è rappresentata dal tasto “Sport” collocato sulla plancia, che in scalata elettronica permette di simulare una doppietta al fine di rendere maggiormente rapida e fluida la manovra.
Tanta tecnologia a bordo e a disposizione del comparto motoristico, eppure i 385 cavalli del gioiellino tedesco una volta “sbizzarriti” non son poi così semplici da domare: durante la prova su strada il 6 cilindri dell’auto teutonica si è contraddistinto per un’invidiabile regolarità a bassi regimi e in grado di sviluppare tutta la sua potenza a quelli alti. Eccellente la funzionalità del cambio, sia per quanto riguarda la manovrabilità che per quel che concerne la scelta dei rapporti. Diretto e preciso lo sterzo, tuttavia, è consigliabile impugnarlo saldamente sui tracciati sconnessi.
Alla luce di quanto su espresso è lampante che ci ritroviamo di fronte ad una vera e propria “belva mangia-asfalto”. Le prestazioni sono superlative: l’accelerazione è travolgente, fenomenale la ripresa, così come l’impianto frenante.
Potenza e controllo ed i consumi? Nonostante le performance di livello assoluto essi sono piuttosto contenuti. Una “chicca” irresistibile per chi ama “sfrecciare” su strada ma allo stesso tempo non ha alcuna intenzione di prosciugare il portafogli.